mercoledì 31 ottobre 2012

Sono felice


Sono molto felice. Quella di questa mattina è una sentenza che mette fine a una vicenda che per me ha rappresentato ragione di grande dolore e turbamento. Abbiamo vissuto decenni di conflitto incandescente tra politica e giustizia, uno squilibrio continuo tra poteri dello Stato, con un’idea pericolosa, secondo la quale si può minare alle fondamenta il principio dell’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge. È ancora penoso per me vedere il mio nome e cognome associato a figure di reato. Ma ho sempre cercato di rispondere nelle aule di giustizia, perché penso che ci si debba difendere nel processo e non dal processo. Per me è questa è una regola fondamentale.La nostra democrazia è fondata sull’equilibrio tra poteri distinti e indipendenti e anche quando questo ha significato per me bere un calice amaro, ho voluto mostrare ossequio a questo principio. Bisogna avere rispetto e fiducia nei confronti della magistratura, rispetto nei confronti di un ufficio di Procura, quand’anche gli argomenti della Procura dovessero essere spiacevoli.

Video, conferenza stampa Vendola su assoluzione

Clicca qui per vedere la conferenza stampa di Nichi Vendola tenuta subito dopo l’assoluzione.


lunedì 29 ottobre 2012

Don Rodrigo e la violenza contro le donne

“A metà del XX secolo si è verificato un avvenimento di cui fatichiamo a valutare la portata, cent’anni dopo la nascita di colei che l’ha espresso a chiare lettere: il secondo sesso è libero! … si trattava e si tratta ancora di una mutazione antropologica in corso” così Julia Kristeva nell’introduzione alla nuova edizione del Secondo sesso di Simone de Beauvoir.
Questo mutamento è potente, mette in discussione una millenaria storia di controllo del corpo femminile. Una storia in cui la violenza maschile contro le donne non era riconosciuta e nominata. All’ultimo dibattito contro il femminicidio a cui ho partecipato un’importante dirigente sindacale ci narrava una memoria infantile fatta anche del nonno che prendeva a bastonate sua nonna.
Poi qualcosa è successo, nella seconda metà del secolo scorso. Non si può non partire da questo, dalla soggettività femminile che nasce e cambia tutto, compresa la vita degli uomini. Ma un cambiamento così grande non è un battito di ciglia. Ognuna di noi nella sua esistenza, anche se non ha incontrato o sfiorato la violenza personalmente, conosce lo scarto tra la propria consapevolezza e libertà e un corpo che nello scontro fisico è più debole.

Un’intollerabile Forza Nuova

Lo striscione trovato venerdì mattina davanti alla sede del Cassero di Bologna e’ solo uno degli ultimi sintomi dell’intolleranza che una parte della popolazione italiana deve subire ogni giorno. Una provocazione che arriva a due giorni dall’approvazione alla Camera in Commissione Giustizia del testo base della legge contro le discriminazione causate dall’orientamento sessuale.
Siamo convinti che nessuno, alla vigilia dell’inaugurazione di Gender Bender, il festival sulle identita’ sessuali che si terra’ proprio a Bologna, non si fara’ minimamente intimidire. Vincenzo Brana’, il presidente del Cassero, ha invitato Forza Nuova ad un confronto pubblico sul tema: e’ la miglior risposta che potesse dare. Queste tendenze discriminatorie vanno combattute mettendo in evidenza la pochezza dei contenuti che hanno.

Una condanna da medaglia

Certo che questo è un paese strano: c’è un magistrato della procura di Bari che chiede venti mesi di carcere per il governatore della Puglia Nichi Vendola.
Se si valutasse questa richiesta così per come ci arriva, sembrerebbe un segno terribile, una mezza condanna. Se proviamo a ricostruire la vicenda in cui è inquisito, scopriamo che Vendola è inquisito per le accuse di una dirigente rancorosa che ha allontanato dalla sua amministrazione non appena ne è stato scoperto il coinvolgimento nelle inchieste della sanità. E poi che Vendola è accusato di aver favorito la nomina di un primario che non conosceva, il professor Sardelli, vicino al centrodestra (quindi lontano dalle sue idee), che ha costruito a tempo di record un reparto di chirurgia toracica all’ospedale San Paolo.

“Io come Davide contro due Golia”


«Melfi per me non e’ la tappa di un tour elettorale. Nei 21 giorni del 2004 ero qui, ero qui tutte le notti. La mattina andavo alla Camera e poi tornavo, per capire da vicino cos’era la condizione operaia, il bioritmo dei turni continui. Io dichiaro da che parte sto, sto qua».
Intercettiamo Nichi Vendola mentre, a Melfi, incassa un endorsement pesante per il nostro mondo, quello dei tre operai reintegrati in fabbrica dopo essere stati ingiustamente accusati, nel 2004, di aver sabotato il lavoro.

Ora lei ha invitato i candidati alle primarie a riaccompagnare in fabbrica i reintegrati di Pomigliano. Bersani le ha risposto?
«No. O non ancora. Ma nell’Italia in cui molti anche di sinistra si sono sentiti rappresentati dalla modernita’ livida di Marchionne, per me la modernita’ è una lezione che ho imparato dalla povera gente: liberarsi dalla paura, dal ricatto, dalla precarieta’».

lunedì 22 ottobre 2012

Un’altra vittoria


La Corte d’Appello del Tribunale di Roma ha ancora una volta respinto il ricorso della FIAT. Ai 145 lavoratori di Pomigliano iscritti alla FIOM è stato riconosciuto il diritto al lavoro. È un’ottima notizia per chi crede nella difesa del diritto al lavoro dall’attacco arrogante dei potenti ed è anche l’ennesima dimostrazione che l’atteggiamento di Marchionne nei confronti degli operai non è stato per niente corretto.
Per troppo tempo il lavoro è sparito dal dibattito politico. E così sono sparite anche le ragioni dei lavoratori. Questo non è più ammissibile. Per questo invito gli altri candidati alle Primarie, Pier Luigi Bersani, Matteo Renzi e Laura Puppato ad accompagnare il ritorno in fabbrica dei lavoratori di Pomigliano. Insieme, per il lavoro.
Nichi Vendola

venerdì 19 ottobre 2012

Nichi Vendola ospite del programma di La7 Piazza pulita

Piazza pulita
Giovedì 18 ottobre Nichi Vendola è stato ospite del programma di La7 Piazza pulita.
Guarda la registrazione della puntata.

Il lavoro prima di tutto. Sabato in piazza

Sabato 20 ottobre la CGIL ha indetto a Roma in piazza S. Giovanni una grande manifestazione nazionale per una giornata di mobilitazione per cambiare l’agenda del Governo Monti e contro  la legge di stabilità, l’ennesimo provvedimento che  colpisce la parte più povera del Paese.
E’ la dimostrazione di come questo governo non guardi minimamente alle condizioni materiali di milioni di uomini, donne, giovani e pensionati che vedono tutti i giorni peggiorare le loro condizioni e prospettive di vita e di lavoro.
SEL aderisce convintamente alla manifestazione a fianco della CGIL invita i propri iscritti e militanti a partecipare. “Il lavoro prima di tutto!” deve diventare non solo lo slogan della manifestazione ma uno dei punti centrale della lotta e dell’iniziativa politica delle forze del centrosinistra che si vogliono candidare alla guida del paese.

mercoledì 17 ottobre 2012

Lotta nel PD, ma il Paese è da un’altra parte

Non voglio entrare nel dibattito interno al Partito Democratico. Lo trovo assurdo e mi sta stretto, perché nel frattempo il paese reale è da un’altra parte, ha altre esigenze, altri bisogni. Il Paese parla del lavoro che non c’è, della frustrazione degli insegnanti, dei libri scolastici e delle cure che costano troppo. Temo moltissimo che il tema della lotta per le candidature possa occultare la questione vera, che per me è eliminare l’ingiustizia. La questione vera è mandare in soffitta la stagione del liberismo. Ho paura che quando l’unica cosa che emerge è la lotta tra i giovani che vogliono prendere il potere dei vecchi e i vecchi che non lo vogliono mollare, il rischio è che non si mette in discussione la sostanza e cioè un modello sociale, le scelte politiche che hanno portato l’Italia al disastro.
E mentre la lotta per le candidature nel PD provoca un rumore assordante, il governo si permette di introdurre il silenzio assenso che consente di edificare in luoghi sottoposti a vincolo ambientale e paesaggistico. Di questo dobbiamo parlare, del rinnovamento della classe dirigente a partire dai temi sensibili e dalle necessità che i cittadini esprimono.

Nichi Vendola

lunedì 15 ottobre 2012

Il Sindaco di Rionero, Antonio Placido: "Sostengo Vendola, non voglio confusione"

Appello "Basta divisioni. Parta dal Sud la sfida del Governo". Il Sindaco di Rionero in Vulture era stato inserito tra le adesioni dall'Unità: «Sostengo Vendola, non voglio confusione».

«IO STO CON VENDOLA» - Il Sindaco di Rionero in Vulture, Antonio Placido, smentisce la sua adesione: «Apprendo dalla stampa della pubblicazione di un appello intitolato "Basta divisioni. Parta dal Sud la sfida del Governo" recante tra le varie, anche la mia adesione. 

Vorrei chiarire che sono inequivocabilmente schierato con Nichi Vendola e, pertanto, non sottoscrivo alcun appello che possa in misura anche minima, rendere confuso il mio sostegno alla sua candidatura.

Non sto sostenendo che mi sia stata estorta la firma ma immagino, semplicemente, che si sia prodotto uno spiacevole difetto di comunicazione».

Italia. Bene comune.


Sabato 13 ottobre, a Roma, è stata presentata la coalizione del centrosinistra.

Potete scaricare:
- la Carta d’intenti,
- le Regole per le Primarie 2012 del centrosinistra,
- l’Appello degli elettori dell’Italia Bene Comune,
- il Collegio dei garanti

lunedì 8 ottobre 2012

Oppure Vendola

 
Pubblichiamo il video dell’intervento di Nichi Vendola ad Ercolano per l’apertura della campagna x le primarie.


Qui il testo integrale del discorso di Nichi .

Nichi a In Onda

Nichi Vendola è stato ospite di Luca Telese e Nicola Porro a In Onda, trasmissione televisiva di La7.

Guarda il video.

Ercolano, 6 ottobre 2012. Il discorso di Nichi


VENDOLA PRESIDENTE

Ercolano, 6 ottobre 2012
Il discorso di Nichi

Download



giovedì 4 ottobre 2012

Nichi risponde a l’Espresso

Pubblichiamo le risposte di Nichi Vendola che l’Espresso ha posto ai candidati alle primarie.

1 Riforma delle pensioni e dell’articolo 18 dello statuto dei lavoratori: lei pensa che un eventuale governo di centrosinistra nella prossima legislatura dovrebbe intervenire su questi provvedimenti del governo Monti, o lasciarli immutati? E qualora pensi sia necessario intervenire, in che modo lo farebbe?
Quando si parla di riforme, uno pensa ad un miglioramento della propria condizione o di quella collettiva. E invece in Italia avviene un’altra cosa: si parla di riforma quando semplicemente si scaricano sulle parti piu’ deboli della societa’ i costi di una crisi economica – causata dalla finanziarizzazione dell’economia – e di un fallimento di classi dirigenti, sempre piu’ impegnate a difendere i propri privilegi. Si e’ voluto far cassa, nel modo piu’ immediato e semplice, con interventi in ambito previdenziale e con una destrutturazione degradante mercato del lavoro.
Un giorno e’ toccato ai pensionati, il giorno dopo ai diritti dei lavoratori, l’altro ancora ai giovani sempre piu’ condannati alla pena della precarieta’.
A me colpisce che non si sia voluto intervenire, ad esempio, nel correggere i guasti profondi prodotti dalla gestione berlusconiana nel settore della scuola, della ricerca,dell’universita’. Anzi si e’ proseguito con la devastazione programmata dalla Gelmini di un settore strategico per il futuro del nostro Paese.

FIAT - SATA di Melfi, nota di Carmine Fundone (Coordinatore Circolo Sel di Melfi)



Le recenti dichiarazioni di Romiti basterebbero da sole a definire grottesca e paradossale la situazione vissuta per due anni nel nostro Paese con riferimento al “piano fabbrica Italia” annunciato da Marchionne e avallato supinamente da una parte del sindacato, esclusa la Fiom, e dalla maggior parte della classe dirigente nazionale, incluso il governo dei cosiddetti “tecnici”. L’investimento di 20 miliardi prospettato dall’ad Fiat si è volatilizzato e con esso tutte le bugie e le fantasie circa una azienda che non aveva bisogno dei finanziamenti pubblici e che era in grado di competere da sola sullo scenario internazionale. Bugie che, tuttavia, non sono rimaste innocue ma hanno prodotto disastri sul piano sociale, lavorativo e sindacale: proprio questo annuncio del fantomatico “piano fabbrica Italia”  ha infatti determinato la genuflessione delle istituzioni, a tutti i livelli, e la conseguente produzione di norme (Legge Sacconi e riforma Fornero) che hanno contribuito a rideterminare una ristrutturazione complessiva del settore auto in Italia con una sostanziale cancellazione della rappresentanza sindacale e il peggioramento complessivo delle condizioni economiche e normative del lavoro.

martedì 2 ottobre 2012

Due passi avanti


Non sarà un presunto cavillo di forma a fermarmi. E non mi fermerà nemmeno la confusione politica e istituzionale agitata ad arte a Roma due giorni prima della presentazione delle liste. Da cittadino italiano e siciliano, da candidato alla presidenza di un progetto politico forte e condiviso, non mi rassegno, non rinuncio, non mi ritiro: anzi, rilancio. Sono in campo accanto a Giovanna Marano. Con la stessa ambizione di ieri: restituire ai siciliani una politica che si prenda cura della loro vita e dei loro diritti. Un’ambizione condivisa dai tanti che in queste settimane sono cresciuti e si sono raccolti attorno a noi. Ma forse proprio l’idea che questa terra potesse finalmente liberarsi dalle tossine del passato, l’idea che anche la Sicilia diventasse buon laboratorio di democrazia e non più terra di appartenenze e di obbedienze ha destato molte preoccupazioni. A Sicilia e a Roma.
Ecco i fatti, riepilogati per un’ultima volta.